mercoledì 20 dicembre 2006

Leonard Peltier Trent'anni di carcere e la lotta continua

Ecco passato un altro anno. E' arrivato un altro compleanno: adesso ho 62 anni. E sono da oltre trent'anni in carcere. Credo di aver scritto per la prima volta che la mia liberazione sarebbe arrivata soltanto dopo un movimento di massa, quando venni ingiustamente arrestato e condannato a Fargo, in Nord Dakota. Scrissi anche che prima avremmo dovuto unirci ed organizzarci. Fino ad ora non siamo stati in grado di farlo. Sì, abbiamo raggiunto milioni di persone che hanno firmato le petizioni predisposte ed inviate in tutto il mondo per chiedere il mio rilascio. La maggior parte delle persone che si sono adoperate per tutto questo sono europee, e' vero, ma si sono mossi anche dei cittadini di questo Paese, degli americani. Una volta addirittura cinquantacinque membri del Congresso sottoscrissero una lettera nella quale si chiedeva che mi venisse concesso un nuovo processo o che io fossi scarcerato. Cinquantacinque membri del Congresso. Un evento storico. Nessun altro prigioniero nella storia e' mai riuscito ad arrivare a tanto. Ne' si erano mai raggiunti prima, per casi individuali, risultati simili negli Stati Uniti d'America.Ma nonostante cio', io sono ancora in carcere. Non perche' io sia colpevole del crimine per il quale sono stato illegalmente rinchiuso, bensì perche' ancora non sono riuscito a raggiungere le masse qui in America. E non e' che i cittadini americani se ne freghino o non abbiano alcuna intenzione di aiutarmi, il fatto e' che non siamo ancora stati in grado di giungere a loro. Personalmente credo che alla maggior parte di loro importi qualcosa. Lo capisco da come si comportano quei pochi a cui siamo riusciti ad arrivare. Ci stiamo muovendo molto lentamente in questa campagna per la mia liberazione. Una ragione e' la mancanza di risorse economiche che ci impedisce di procedere velocemente quanto vorremmo. E credo che questa sia, in fondo, la vera motivazione dell'insuccesso qui negli Stati Uniti d'America. Tutto si paga in America, anche la giustizia e i mezzi d'informazione. Quindi, nonostante ancora non si riesca a vedere alcuna luce alla fine del tunnel, ne' tantomeno la mia liberta', dobbiamo continuare a lottare. Io continuero' a cercare la forza che mi serve per continuare a sperare, che e' cio' che mi tiene in vita.Continuo a pregare e spero che un giorno riusciro' ad avere tutto l'appoggio di cui ho bisogno da parte dei cittadini americani per poter uscire di qui. Le mie speranze ed il mio umore sono alti, nonostante i miei 62 anni. Continuo la lotta.Emergono sempre nuove prove che ci danno la possibilita' di presentare appelli. Chi di voi conosce il mio caso, sono certo che si domandera' come mai tutto questo sia possibile, considerando le innumerevoli violazioni costituzionali che gia' si sono verificate. Beh, i problemi vecchi sono sempre la'. I tribunali continuano a coprire gli atti criminali commessi da chi ha fatto in modo che io finissi qui.C'e' bisogno di aiuto. Inviate una donazione, cio' che potete, a FreedomWalk.http://www.freedomwalk.com/Nello spirito di Cavallo Pazzo,Leonard Peltier Per ulteriori informazioni si veda il sito http://www.leonardpeltier.net/ Fonte : CounterPunchhttp://www.counterpunch.org/peltier09132006.html

Filmografia:Cuore di Tuono di Michael Apted

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