
L’operazione a sud verso la zona del Washita prevedeva l’impiego del 7° cavalleggeri e per questo Custer, il 24 settembre 1868, ricevette a Monroe un telegramma a firma di Sheridan che lo richiamava in servizio. Custer non se lo fece ripetere due volte e il 30 settembre era già a Fort Hays a colloquio con Sheridan. Riunitosi al 7° cavalleggeri, il 12 novembre Custer partiva verso il sud con l’intenzione di iniziare la campagna invernale. Un villaggio indiano venne effettivamente trovato la notte del 27 novembre ed era quello cheyenne di Pentola Nera. Alle prime luci dell’alba, il villaggio ancora immerso nel sonno, venne attaccato dagli squadroni del 7° cavalleggeri al suono del “Garry Owen”, l’antica marcia irlandese preferita da Custer. Pentola nera, il capo cheyenne, tentò di fermare il massacro imminente sbandierando lo stendardo donatogli dal governo degli Stati Uniti. Lui si considerava un amico degli americani, ma Custer neanche lo sapeva di trovarsi di fronte il capo cheyenne amico dei bianchi. Per Custer quel campo era solo un’accozzaglia di indiani da servire su un piatto d’argento al generale Sheridan.
Fu un vero massacro. Il capo Pentola Nera e sua moglie morirono assieme a un centinaio di altri cheyenne compresi donne e bambini. Nel campo fu praticamente bruciato tutto e la quasi totalità dei cavalli fu abbattuta per impedire che altri indiani se ne servissero. Tra i cavalleggeri si contarono una ventina di morti tra i quali il maggiore Elliot. Con la strage del Washita, Custer portò un contributo notevole alla campagna invernale di Sheridan. Infatti entro la primavera del 1869 le cinque tribù meridionali avevano fatto rientro nella riserva. L’operato di Custer venne comunque criticato, ma Sheridan si guardò bene dallo sconfessare l’operato del suo collega visto che per lui “il solo indiano buono era un indiano morto.”
Filmografia:Piccolo Grande Uomo di Arthur Penn
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